Segreterie Nazionali di Coordinamento
Al Governatore della Banca d’Italia
Dott.
Antonio Fazio
Al
Presidente del
Sanpaolo/Imi
S.p.A.
Agli Amministratori Delegati del
Sanpaolo/Imi
S.p.A.
Banco di
Napoli S.p.A.
Al
Presidente del
Banco di
Napoli S.p.A.
Egregio Governatore, Egregi
Signori,
Avvertiamo l’esigenza di
esprimere una compiuta riflessione sul progetto di fusione del Banco di Napoli
nel Sanpaolo/Imi e successivo scorporo della rete Sud nel “Nuovo Banco di
Napoli”.
In
occasione dell’incontro di presentazione del piano al Sindacato, da parte
dell’Amministratore Delegato, dott. Alfonso Iozzo, Responsabile di linea Reti
Italia, abbiamo maturato la convinzione, sulla base della rappresentazione
dell’impianto organizzativo, che la reale
intenzione, per quanto attiene al Banco, sia solo quella di conservare
marchio e strutture di rete sui territori del Meridione.
Fa da contrappeso al progetto, infatti, una dannosa marcata
indifferenza alle specificità degli interessi dell’utenza, privati ed imprese,
in uno alla preconcetta avversione sulla capacità di risposta complessiva,
delle risorse professionali del Banco.
Non
discutiamo, assolutamente, sul fatto che la scelta dell’assetto organizzativo
del nuovo soggetto, debba correttamente competere all’imprenditore, per meglio
rispondere ai suoi obiettivi gestionali.
Tuttavia
la struttura organizzativa, ipotizzata per il “Nuovo Banco di Napoli”, appare
manifestamente inadeguata per una Banca che deve, sul mercato di riferimento,
consolidare ed ampliare la sua posizione di leader indiscusso.
Tale voluta inadeguatezza,
man mano che passano i giorni e si avvicinano le scadenze improrogabili dettate
dall’iter della fusione, ci convince sempre di più che la reale volontà dei
vertici del Sanpaolo sia solo quella di assecondare formalmente le indicazioni
della Banca d’Italia, del Governo, dei Partiti Politici e delle Forze Sociali,
mentre nella realtà si opera per la costruzione di un soggetto incapace di
reggere sul mercato, con la conseguente logica decisione di recedere dallo
scorporo.
Improponibile,
ad esempio, l’immaginato coordinamento da parte di un unico Capo Area con
duplice e disgiunta competenza sui mercati,
retail e Poe, riconducibile al Nuovo Banco e di quello Imprese, riconducibile ad un diverso soggetto giuridico, nella fattispecie
la Capogruppo.
E’ emblematico e allo stesso
tempo assai singolare avere appreso che la Struttura di Direzione Generale non
sia stata al momento immaginata, né in termini di funzioni che di risorse
dedicate.
Siamo, infine, nettamente
contrari alla logica dei due tempi (fusione oggi e scorporo a luglio 2003)
perché, a nostro avviso, rappresenta l’elemento di maggiore confusione, interna
ed esterna, e malamente cela le vere intenzioni dei Vertici di Torino.
Dott. Fazio, riteniamo
indispensabile il Suo intervento per verificare l’esistenza delle condizioni
atte a garantire questa delicatissima fase di transizione.
E’ nelle Sue prerogative,
non solo regolare l’ordinato svolgersi del processo di riorganizzazione
dell’intero Sistema Creditizio, ma anche intervenire direttamente per
richiedere modifiche dei programmi.
Nella fattispecie il Suo
ruolo va speso per intero per
migliorare impostazione ed effetti del progetto, nonché per rendere
tutta l’operazione di riorganizzazione del Gruppo Sanpaolo/imi più coerente nei confronti dei territori di
radicamento.
Facciamo, naturalmente,
appello oltre che al Suo prestigio anche sulle Sue convinzioni circa la
necessità per il Paese, di creare le condizioni di un reale Rilancio del
Mezzogiorno, cui, nessuno escluso, è chiamato a rispondere in maniera convinta
e concludente.
Le scriventi Organizzazioni
Sindacali, consapevoli della Sua riconosciuta attenzione, sottolineano
l'interesse della collettività alla realizzazione, nella nostra realtà
territoriale di un modello di "eccellenza" all’interno del Gruppo.
E’ bene, poi, che gli
Amministratori Delegati di S.P.I.M.I sappiano che c’è un clima aziendale
avvelenato all’interno dell’intero Gruppo, e monta la sfiducia rispetto ad una
gestione che non produce effetti positivi e mina seriamente ogni prospettiva di
ripresa di valore.
Ogni scelta, inoltre, che ha
riflesso sulle risorse, che costituiscono, come è noto, le fondamenta di
un’impresa di servizi, deve essere assunta con responsabilità, equilibrio e
obiettività di giudizio e senza mai dimenticare che gli interessi
dell’Azionista si realizzano sulla motivazione quotidiana delle lavoratrici e
dei lavoratori.
L’identificazione in un
unico corpo aziendale di tutte le componenti attuali del Gruppo si costruisce,
e se ne trae reciproco vantaggio, se l’obiettivo è la valorizzazione delle
Aziende e delle risorse che vi lavorano.
La disponibilità di ciascuno è fuori discussione, ma essa poggia
sul presupposto essenziale del rispetto della dignità delle persone e di
comportamenti improntati a correttezza e buona fede.
Il
successo del progetto è nelle Vostre mani ed è affidato alla Sua sapiente guida, Sig. Governatore, ma al
Sindacato ed ai lavoratori competerà il giudizio e le conseguenti valutazioni.
Ringraziamo
e porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Napoli, 26 ottobre 2002
LE SEGRETERIE